Un viaggio incredibile nel cuore dell’Alpe Veglia: panorami e sentieri spettacolari ti attendono

Un viaggio incredibile nel cuore dell’Alpe Veglia: panorami e sentieri spettacolari ti attendono

Luca Antonelli

Novembre 10, 2025

Si parte da una strada che sale da Varzo e si sente subito il cambiamento di quota: l’aria diventa più sottile e il paesaggio si apre. In auto si raggiunge San Domenico e la sua stazione a 1.420 m/slm, da dove si prende l’impianto a fune per salire all’ampio pascolo di Alpe Ciamporino a 1.940 m/slm. La sensazione è concreta: bastano pochi metri di dislivello per trovarsi su un balcone naturale che racconta la geografia di valli e gole. Un dettaglio che molti sottovalutano è la visibilità variabile: in alcuni momenti il panorama si apre in modo netto, in altri è avvolto da nebbia bassa, e chi programma l’escursione lo noterà subito.

Partenza e il sentiero balcone

Dall’arrivo dell’impianto a fune si prende a sinistra il sentiero segnalato per Alpe Veglia. Qui il percorso si sviluppa come un vero e proprio sentiero balcone, alternando tratti di salita a pianori erbosi e passaggi tra roccette. Si tocca la quota massima indicata, attorno ai 2.040 m/slm, con costante affaccio sulla sottostante gola: la strada che si vede dall’alto appare ardita e, quando passa una macchina, il contrasto con il vuoto è evidente e mantiene alto il livello di attenzione.

Un viaggio incredibile nel cuore dell’Alpe Veglia: panorami e sentieri spettacolari ti attendono
Ampio pascolo fiorito in Alpe Ciamporino, con le cime maestose dell’Alpe Veglia che si elevano sullo sfondo. – pollnet.it

Lungo il crinale si incontrano pannelli didattici del Sentiero dei Fiori che spiegano la vegetazione alpina e offrono una sosta utile per leggere e riprendere fiato. È una pausa che molti apprezzano non solo per la botanica, ma per la possibilità di osservare le relazioni tra prato alpino e macchia rocciosa: un fenomeno che in molte aree montane mostra come specie diverse si spartiscano micro-ambienti precisi.

Il tracciato è ben marcato, ma presenta tratti esposti e pendenze variabili. Per questo motivo chi non è abituato a camminare in alta quota dovrebbe procedere con cautela e considerare tempi più lunghi del previsto. In questa prima parte del giro la natura si mostra nella sua forma funzionale: prati, rocce, qualche conifera e viste continue che modulano il passo.

La discesa, le borgate e i dati pratici

Dalla cresta si scende nel bosco con pendenze decise fino a raggiungere la prima borgata, La Balma, dove le case sparpagliate sui prati restano come pietre di un paesaggio pastorale. Pochi minuti ancora e si arriva all’ampia conca dell’Alpe Veglia, con rifugi e punti di ristoro: il CAI Città di Arona (circa 1.770 m/slm) e altre strutture che segnano punti di riferimento utili per orientarsi prima di riprendere il giro.

Per completare l’anello si scende sulla sterrata che attraversa il pianoro, superando piccoli rii e le borgate minori; il ritmo si fa più lento, la sensazione bucolica invita a respirare con calma. Passato l’oratorio di San Giacomo si imbocca la gippabile che scende con continuità offrendo scorci sulla gola sottostante. Arrivati a Ponte Campo (1.320 m/slm) si segue l’asfalto per il rientro a San Domenico.

I dati tecnici utili: lunghezza dell’anello circa 12 km, dislivello complessivo +200 / –740 m, tempo stimato al netto delle soste circa 4h. Attenzione: il percorso è intuitivo ma prima di ogni escursione è buona norma informarsi sulle condizioni del meteo e sul fondo dei sentieri. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la rapidità con cui il tempo in montagna può cambiare; per questo la scelta dell’abbigliamento e la pianificazione delle pause fanno la differenza.

Chi percorre questo anello troverà un equilibrio tra paesaggio e praticità: viste ampie, tratti ombreggiati e punti di riferimento chiari. L’ultimo ricordo che rimane spesso negli escursionisti è la terrazza naturale dell’Alpe Veglia, dove l’altitudine si misura non solo in metri ma nella qualità dell’aria e nella calma che accompagna il ritorno verso la valle.

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