Un litro di olio usato può inquinare fino a un milione di litri d’acqua. Ecco come gestirlo in casa tra riuso sicuro e raccolta differenziata
L’olio che resta in padella dopo una frittura non è un dettaglio da poco: se smaltito male, diventa un rifiuto pericoloso. Alcune campagne di educazione ambientale ricordano che un solo litro di olio esausto può contaminare fino a un milione di litri d’acqua, creando un film superficiale che ostacola l’ossigenazione e compromette flora e fauna acquatica.
In Italia, secondo stime riportate da portali specializzati, vengono immessi al consumo circa 1,4 milioni di tonnellate di olio vegetale l’anno, da cui derivano centinaia di migliaia di tonnellate di olio esausto domestico e commerciale.
Cosa non fare mai con l’olio usato
Le linee guida ambientali sono molto chiare:
mai versare l’olio nel lavandino o nel WC: rischia di ostruire le tubature e finire in fognatura;
mai buttarlo nell’indifferenziato: non è un rifiuto “normale” e richiede trattamenti specifici;
evitare di miscelare oli diversi (lubrificanti e oli da cucina) in contenitori improvvisati: si complica il recupero e si aumenta la pericolosità del rifiuto.
Come gestirlo correttamente in casa
I consigli operativi convergono:
Lascia raffreddare l’olio fino a temperatura ambiente.
Travasalo in un contenitore di plastica ben chiuso (bottiglie di recupero o bidoncini forniti dal Comune).
Portalo ai punti di raccolta dedicati: ecocentri, isole ecologiche, contenitori stradali per oli esausti. Il rifiuto verrà poi conferito ad aziende autorizzate iscritte al CONOE, il Consorzio nazionale per la raccolta e il trattamento degli oli e grassi vegetali e animali esausti.
Molti Comuni segnalano sul proprio sito mappa e orari dei centri di raccolta; in diversi territori sono attivi progetti come “Amicambiente”, che trasformano l’olio recuperato in biodiesel e finanziano nuove piantumazioni di alberi.
Dallo scarto alla risorsa, in chiave circolare
Il recupero dell’olio esausto è un esempio concreto di economia circolare: una volta raccolto, può essere rigenerato e trasformato in biodiesel o in nuovi prodotti, riducendo il ricorso a combustibili fossili e le emissioni climalteranti.
Per Pollnet, la sfida quotidiana è culturale: portare questo tema dentro la vita domestica, accanto alle altre abitudini green – dalla gestione dei rifiuti organici alla scelta di detergenti ecologici. Ogni bottiglia di olio esausto conferita correttamente è un piccolo investimento nella salute dei fiumi, del mare e dell’aria che respiriamo.
