Diabete, l’OMS lancia l’allarme: casi in aumento del 20% nel mondo. In Italia colpisce 4 milioni di persone

Inquinamento e diabete

Inquinamento e diabete | Pixabay @PeopleImages - Pollnet

Redazione

Novembre 5, 2025

Il nuovo rapporto OMS 2025 evidenzia una crescita globale della malattia. In Europa sale la prevalenza, in Italia pesa la sedentarietà

Il World Diabetes Report 2025 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fotografa una realtà sempre più preoccupante: negli ultimi dieci anni i casi di diabete nel mondo sono aumentati del 20%.
In Europa la prevalenza è passata dal 6,2% al 7,4%, un dato che conferma la diffusione crescente della malattia cronica non trasmissibile più comune nel continente.
Il diabete di tipo 2, legato in gran parte a stile di vita, alimentazione e sedentarietà, rappresenta oltre il 90% dei casi totali.

Il peso della malattia in Italia

Anche il nostro Paese riflette la tendenza globale.
Secondo le stime del Ministero della Salute, nel 2025 sono circa 4 milioni gli italiani con diagnosi di diabete, a cui si aggiungono oltre un milione di persone che convivono con la malattia senza saperlo.
Il dato cresce di anno in anno, trainato da due fattori principali: l’invecchiamento della popolazione e la scarsa attività fisica.

La diffusione è più alta nelle regioni meridionali e tra le fasce d’età superiori ai 65 anni, ma gli esperti segnalano anche un aumento dei casi tra i più giovani, complice la diffusione di abitudini alimentari scorrette e un eccesso di consumo di zuccheri e cibi ultraprocessati.

L’impatto sanitario è notevole: il diabete è oggi tra le prime dieci cause di mortalità nel mondo e in Italia incide fortemente anche sulla spesa pubblica, con oltre 9 miliardi di euro l’anno destinati alla gestione della patologia e delle complicanze cardiovascolari.

Prevenzione: la chiave per invertire la rotta

Il Piano Nazionale Diabete 2025–2027, aggiornato dal Ministero, punta su screening precoce, educazione alimentare e promozione dell’attività fisica.
Tra le misure principali: maggiore integrazione tra medicina generale e specialistica, percorsi di prevenzione nelle scuole e campagne informative sui fattori di rischio.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ribadisce il valore della dieta mediterranea, riconosciuta a livello internazionale come modello di prevenzione efficace.
Un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e pesce, può ridurre il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 fino al 30%, secondo le più recenti evidenze scientifiche.

Anche l’attività fisica regolare – almeno 150 minuti a settimana – è considerata una terapia non farmacologica di prima linea, capace di migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre il rischio cardiovascolare.

Un impegno globale e individuale

L’OMS invita i Paesi a rafforzare le politiche di prevenzione, diagnosi precoce e accesso equo alle cure, soprattutto nelle aree più vulnerabili.
Ma la lotta al diabete passa anche dai comportamenti quotidiani: alimentazione consapevole, movimento e controlli regolari restano gli strumenti più efficaci per contenere l’espansione della malattia.

Come sottolinea l’OMS nel suo rapporto: “Ogni azione di prevenzione rappresenta un investimento nella salute delle generazioni future.”

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