Allarme antibiotici: l’OMS stima 1,3 milioni di morti l’anno per batteri resistenti. L’Italia rilancia il piano nazionale

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Redazione

Novembre 3, 2025

L’OMS avverte: cresce la minaccia dei batteri multiresistenti. Il Ministero della Salute approva il nuovo PNCAR 2025-2027 per arginare l’emergenza

La resistenza agli antibiotici è ormai una delle principali emergenze sanitarie globali.
Secondo il nuovo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel 2025 oltre 1,3 milioni di decessi ogni anno sono attribuibili a infezioni causate da batteri divenuti insensibili ai farmaci. Un numero impressionante, che supera le vittime di HIV e malaria messe insieme.

L’allarme è condiviso anche dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), che segnala un aumento del 6% dei ceppi multiresistenti in Europa rispetto all’anno precedente. Un trend che riguarda ospedali, allevamenti e comunità, e che rischia di compromettere la medicina moderna come la conosciamo.

Batteri sempre più forti

La resistenza antimicrobica (AMR) nasce e si diffonde quando gli antibiotici vengono usati in modo eccessivo o improprio, sia nella pratica clinica che in agricoltura e zootecnia.
Ogni volta che un farmaco viene assunto senza reale necessità, o non viene completato il ciclo terapeutico, i batteri imparano a “difendersi” e a diventare più difficili da eliminare.

Gli esperti parlano di un futuro in cui infezioni oggi banali potrebbero tornare mortali, e interventi chirurgici o terapie oncologiche potrebbero diventare ad alto rischio per mancanza di antibiotici efficaci.

“Il pericolo è concreto – spiega un portavoce dell’OMS –. Senza un’azione globale coordinata, l’era post-antibiotica non è più un’ipotesi teorica, ma una prospettiva ravvicinata.”

La risposta dell’Italia: PNCAR 2025-2027

Per affrontare questa minaccia, il Ministero della Salute ha rinnovato il Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR), valido per il triennio 2025-2027.
Il piano, approvato a ottobre, introduce nuovi protocolli per ospedali, farmacie, medicina territoriale e veterinaria, e prevede una formazione obbligatoria per operatori sanitari e farmacisti.

Tra le novità principali:

  • sorveglianza estesa ai territori, con raccolta dati in tempo reale tramite il sistema RespiVirNet/EpiCentro;

  • controllo dell’uso degli antibiotici in zootecnia, con tracciabilità delle prescrizioni veterinarie;

  • campagne informative rivolte ai cittadini sull’uso consapevole dei farmaci.

L’obiettivo è ridurre il consumo inappropriato del 20% entro il 2027, allineando l’Italia agli standard europei.

Prevenzione: le buone abitudini che salvano

La battaglia contro i batteri resistenti non si vince solo negli ospedali.
Ogni cittadino può contribuire con gesti quotidiani semplici ma fondamentali:

  • vaccinarsi regolarmente, per evitare infezioni che potrebbero richiedere antibiotici;

  • lavare spesso le mani, soprattutto in ambienti pubblici o ospedalieri;

  • non assumere antibiotici senza prescrizione medica;

  • completare sempre la terapia anche se i sintomi migliorano.

“Ogni antibiotico usato male è un’arma persa per il futuro”, ricorda l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sottolineando come la prevenzione passi anche dall’educazione sanitaria e da un uso più attento dei farmaci.

Un fronte globale da difendere

La resistenza antimicrobica è una minaccia trasversale: colpisce salute umana, animale e ambientale.
Per questo l’OMS, la FAO, l’UNEP e l’Organizzazione mondiale per la salute animale (WOAH) lavorano insieme sotto il paradigma One Health, che riconosce l’interconnessione tra persone, animali e ambiente.

Nel 2025, l’Italia parteciperà alla World Antimicrobial Awareness Week (18-24 novembre), con campagne di sensibilizzazione e iniziative per il pubblico e le scuole.
L’obiettivo è diffondere una nuova consapevolezza: proteggere gli antibiotici oggi significa proteggere la medicina di domani.

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