Ecco come l’autunno trasforma il ritmo sonno-veglia e regala nuove energie al corpo e alla mente

Ecco come l’autunno trasforma il ritmo sonno-veglia e regala nuove energie al corpo e alla mente

Luca Antonelli

Novembre 3, 2025

Le giornate si accorciano e, per molte persone, la sera arriva con un senso di stanchezza che non sempre corrisponde al bisogno reale di riposo. In questi mesi l’alterazione della luce e delle temperature mette sotto pressione il nostro sistema di regolazione interna: il ritmo sonno-veglia perde riferimento e si fingono segnali confusi al cervello. Chi vive in città lo nota cambiando l’orario della sveglia o rimandando il sonno con schermi e caffè; un fenomeno che in molti notano solo d’inverno nelle regioni del Nord Europa, ma che in Italia interessa ugualmente chi lavora al chiuso. In poche parole, l’autunno non è solo foglie che cadono: è un test per il nostro orologio biologico.

La chiave per non farsi sorprendere è comprendere il ruolo della luce naturale. La diminuzione dell’illuminazione espone il corpo a un messaggio errato: è ora di produrre più melatonina, l’ormone del sonno, anche se la giornata lavorativa non è ancora conclusa. Per questo motivo gli esperti suggeriscono di aumentare l’esposizione alla luce durante il giorno: passeggiate nel primo pomeriggio, pause all’aperto e, quando possibile, spazi di lavoro vicino a finestre. Un dettaglio che molti sottovalutano è quanto l’orientamento dell’abitazione incida sulla quantità di luce ricevuta, soprattutto nelle grandi città italiane.

Costruire una routine di sonno efficace

Stabilire orari regolari per coricarsi e alzarsi è un provvedimento semplice ma potente: il corpo apprende segnali prevedibili e risponde con un addormentamento più rapido e un risveglio naturale. Una vera routine di sonno include anche il modo in cui si prepara l’ambiente: la camera va resa favorevole al riposo, con temperatura contenuta e poca luce. L’uso di tende oscuranti funziona in molte case, limitando le interruzioni causate da lampioni o insegne esterne.

Ecco come l’autunno trasforma il ritmo sonno-veglia e regala nuove energie al corpo e alla mente
L’attività fisica regolare completa l’insieme di interventi pratici. – pollnet.it

Altro elemento pratico è il controllo degli stimoli serali. La luce emessa da telefoni e computer — la cosiddetta luce blu — sopprime la produzione di melatonina e ritarda l’addormentamento. Per questo è consigliabile dedicare l’ultima ora prima di coricarsi a attività con basso impatto sensoriale: lettura, tecniche di rilassamento o una breve routine di stretching. Un aspetto che sfugge a molti è l’effetto cumulativo: anche piccole variazioni nell’orario di andare a letto, ripetute nei weekend, bastano a sfasare il sistema.

Alimentazione, movimento e il resto della giornata

Quello che si mangia e quando lo si mangia condiziona il sonno più di quanto si pensi. Alcuni alimenti stagionali favoriscono la produzione di serotonina e melatonina: noci, semi, legumi e latticini contengono triptofano, un precursore naturale degli ormoni del riposo. Al contrario è utile moderare il consumo serale di caffeina e alcol; la prima è uno stimolante evidente, il secondo altera la qualità del sonno pur inducendo sonnolenza iniziale. Un dettaglio che molti sottovalutano è il timing dei pasti: cenare almeno due ore prima di coricarsi aiuta la digestione e riduce i risvegli notturni.

L’attività fisica regolare completa l’insieme di interventi pratici: esercitare il corpo riduce stress e ansia e facilita il sonno. In autunno vale la pena sfruttare le pause di luce per jogging o camminate nei parchi; tuttavia, è preferibile evitare allenamenti intensi nelle ore immediatamente precedenti il sonno. Intanto, tecniche come lo yoga o la meditazione serale migliorano la qualità del riposo e possono essere adattate a tutte le età. Bere a sufficienza durante la giornata ma limitare i liquidi la sera evita risvegli per necessità fisiologiche.

Adottare queste abitudini richiede continuità e qualche aggiustamento personale: nelle città italiane molti già adattano gli orari dei figli, della scuola e del lavoro per contenere l’impatto dei cambi di stagione. Per chi osserva il fenomeno, il risultato è concreto: meno risvegli notturni, maggior energia diurna e un’umore più stabile nel corso dell’anno.

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