L’Italia nasconde un canyon spettacolare: panorami da vertigine e silenzi magici in autunno

L’Europa nasconde un canyon spettacolare: panorami da vertigine e silenzi magici in autunno

Luca Antonelli

Novembre 2, 2025

Una gola che si apre per centinaia di metri tra pareti rocciose: all’ingresso si avverte subito il cambiamento di scala e di ritmo. Non è una spiaggia della costa, né un paesaggio alpino, ma una fessura profonda nel cuore dell’isola che richiama chi cerca paesaggi naturali poco affollati. Lì il paesaggio si misura per stratificazioni di pietra, per l’altezza delle pareti e per l’aria più fresca che scende dalle quote interne. Chi arriva in autunno trova soprattutto un cambiamento cromatico e un’atmosfera diversa rispetto alla stagione balneare: colori caldi sulle pendici, torrentelli che riprendono vigore e un silenzio che diventa elemento visibile.

Il canyon e il paesaggio che lo circonda

La gola nota come Gorropu si incunea nel massiccio del Supramonte e si sviluppa tra i comuni di Urzulei e Dorgali. Le pareti a strapiombo, in alcuni punti quasi verticali, definiscono un profilo che domina la valle: rocce calcaree profonde e segmentate dal tempo. In autunno la vegetazione riprende una nuova trama cromatica; il verde dei lecci e delle querce da sughero si stempera in toni più caldi e la luce obliqua mette in evidenza lesionature e ripiani rocciosi.

L’Europa nasconde un canyon spettacolare: panorami da vertigine e silenzi magici in autunno
Le comunità di Dorgali e Urzulei rimangono punti di riferimento per chi arriva. – pollnet.it

Il passaggio delle piogge autunnali riattiva i corsi d’acqua che scorrono sul fondo della gola: piccoli torrenti, cascate di pochi metri e pozze temporanee che trasformano il fondovalle in un micro-sistema idrico vivo. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio questo ritorno dell’acqua: è ciò che dà movimento al paesaggio e rende le escursioni più interessanti, anche sul piano fotografico.

Il silenzio qui non è assenza totale di suoni, ma un quadro sonoro dominato dal vento che scivola tra le pareti e dallo scroscio occasionale delle acque. Secondo chi guida i percorsi locali, la gola è considerata tra i siti più suggestivi dell’isola per la sua combinazione di alte pareti e biodiversità locale, aspetto che rivela un volto meno conosciuto della Sardegna rispetto all’immagine costiera.

Escursioni, comunità locali e suggerimenti pratici

In autunno la zona attira escursionisti interessati a percorsi non troppo tecnici ma comunque impegnativi: i sentieri che portano alla gola attraversano boschi di ginepro, pascoli e aree con presenze archeologiche come nuraghi e resti di antichi ovili. È una stagione adatta per camminare con più calma: le temperature sono inferiori rispetto alla stagione estiva e l’afflusso turistico è ridotto. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è quanto il ritmo del luogo cambi con la luce corta dell’autunno.

Le comunità di Dorgali e Urzulei rimangono punti di riferimento per chi arriva: qui è possibile incontrare chi lavora la terra e assaggiare prodotti legati alla pratica pastorale e agricola tradizionale. Tra i cibi più riconoscibili ci sono il pane carasau, i formaggi locali, il miele artigianale e il vino Cannonau. Un fenomeno che in molti notano solo d’autunno è la presenza più marcata di sagre e mercati locali che rimettono al centro i prodotti stagionali.

Dal punto di vista pratico, è consigliabile muoversi con calzature adeguate, prevedere acqua e abbigliamento a strati; i sentieri, pur segnalati, possono presentare tratti scivolosi dopo le piogge. Per questo, le guide locali e le associazioni ambientali offrono percorsi con informazioni utili sulla sicurezza e sulla tutela del sito. La visita in autunno restituisce l’idea di un’isola polifonica: non solo coste, ma anche montagne vive, comunità attive e paesaggi che richiedono tempi diversi per essere compresi.

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