Dengue, record di casi autoctoni in Europa: allerta anche in Italia

Febbre, brividi e stagione in arrivo: come il vaccino antinfluenzale protegge davvero il corpo

Febbre, brividi e stagione in arrivo: come il vaccino antinfluenzale protegge davvero il corpo - pollnet.it

Redazione

Ottobre 31, 2025

L’ECDC segnala oltre 130 casi di dengue autoctona nel 2025. Dieci le infezioni registrate in Italia. Piano nazionale aggiornato e nuove misure di prevenzione

Secondo i dati diffusi dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), sono stati confermati oltre 130 casi nel continente, con una decina di infezioni in Italia.
Un dato mai registrato prima, che evidenzia come il virus trasmesso dalla zanzara Aedes albopictus — la cosiddetta “zanzara tigre” — stia trovando condizioni sempre più favorevoli anche nei climi temperati.

Le regioni italiane più coinvolte risultano Lazio, Veneto, Toscana e Lombardia, dove il mix tra temperature sopra la media e maggiore umidità ha favorito la sopravvivenza e la diffusione del vettore.

Allerta OMS e strategie europee

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha diffuso un’allerta continentale invitando gli Stati membri a rafforzare il monitoraggio entomologico e clinico.
Il riscaldamento globale, infatti, prolunga la stagionalità delle zanzare vettori, espandendone la presenza anche in aree storicamente non endemiche.

L’OMS e l’ECDC raccomandano un approccio coordinato: sorveglianza integrata, cooperazione tra sistemi sanitari e campagne di comunicazione ai cittadini.
Il fenomeno non riguarda più solo il Sud Europa: nel 2025 casi autoctoni di dengue sono stati segnalati anche in Francia, Croazia e Spagna.

Italia: il nuovo Piano nazionale 2025-26

Il Ministero della Salute, in collaborazione con Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Regioni, ha aggiornato il Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2025-26, pubblicato il 21 ottobre 2025.
Tra le novità principali:

  • Potenziamento della rete di laboratori regionali per la diagnosi rapida;

  • Raccolta dati unificata tramite la piattaforma EpiCentro-ISS;

  • Linee guida aggiornate per disinfestazione mirata e gestione dei focolai;

  • Strategie di comunicazione rivolte ai cittadini e agli enti locali.

L’obiettivo, sottolinea il Ministero, è intercettare precocemente i casi autoctoni e contenere eventuali cluster, come già avvenuto con successo nelle estati 2023-24, quando i focolai furono limitati in tempi brevi grazie alla collaborazione tra Regioni e ASL.

Sintomi e prevenzione

La dengue si manifesta con febbre alta, dolori muscolari, cefalea intensa e rash cutaneo.
Nelle forme più gravi può evolvere in dengue emorragica, ma i casi severi restano rari in Europa.

Le autorità sanitarie italiane raccomandano:

  • evitare ristagni d’acqua in vasi, tombini e giardini;

  • utilizzare repellenti cutanei e zanzariere;

  • segnalare tempestivamente al medico eventuali sintomi dopo viaggi in zone tropicali o in presenza di focolai locali.

Un segnale del clima che cambia

L’aumento della dengue autoctona in Europa rappresenta un campanello d’allarme del cambiamento climatico.
Malattie un tempo confinate ai tropici si stanno spostando verso Nord, adattandosi a condizioni più miti e umide.

La prevenzione integrata — fatta di monitoraggio, igiene ambientale e informazione pubblica — diventa così una sfida sanitaria strutturale, non più stagionale.
Come sottolinea l’OMS: “La salute umana, animale e ambientale sono parti di un unico equilibrio da proteggere”.

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