In una valle alpina dove le case sembrano attenersi a ritmi più lenti e la popolazione non supera le poche centinaia, un edificio dal profilo semplice cela un elemento che cambia la percezione del luogo. A Zillis-Reischen, un borgo del Canton Grigioni con circa 400 abitanti, la chiesa parrocchiale di San Martino appare modesta dall’esterno; varcata la soglia, però, il visitatore si trova davanti a un soffitto che deframmenta l’idea stessa di romanico locale. Si tratta di un soffitto ligneo composto da 153 pannelli dipinti, datati al XII secolo, che raccontano episodi biblici con una sequenza narrativa rara per il Nord Europa. La sorpresa è immediata: non è solo la quantità di immagini a colpire, ma la loro compattezza visiva e la chiarezza del racconto per immagini. Un dettaglio che molti sottovalutano è la cura dei colori originali, in gran parte conservati grazie all’ambiente secco della valle.
Storia e valore artistico
La chiesa di San Martino sorge lungo la storica Via Spluga, l’arteria che per secoli ha collegato il Nord Italia al cuore dell’Europa attraverso le Alpi. La posizione lungo questa rotta commerciale spiega perché, nel corso del Medioevo, luoghi così piccoli ricevettero attenzione e, in alcuni casi, finanziamenti esterni: studi storici suggeriscono che documenti e donazioni legate a sovrani germanici possano aver sostenuto la realizzazione del soffitto, come segno di tutela sulle vie di transito. Il risultato è un ciclo pittorico che non si limita a decorare, ma che funge da strumento didattico per comunità con basso tasso di alfabetizzazione, trasformando la navata in una grande storia illustrata.
Dal punto di vista stilistico, i pannelli mostrano una commistione di influenze romaniche con elementi narrativi che anticipano modalità che si vedranno altrove solo più tardi. Lo stato di conservazione rende la chiesa un punto di riferimento per chi studia l’arte medievale in ambiente alpino: i restauri condotti nel corso del Novecento hanno cercato di rispettare materiali e tecniche originali. Un aspetto che sfugge a chi visita frettolosamente è la sequenza delle scene: non sono disposte casualmente, ma seguono un ordine liturgico e didattico, che gli storici dell’arte continuano a decifrare.
Chi si occupa della conservazione sottolinea l’importanza dell’ambiente locale e delle pratiche di gestione del sito per mantenere intatto il patrimonio. Il valore del soffitto va oltre l’aspetto estetico: è un documento sociale, religioso e commerciale che traduce in immagini la storia di una regione di passaggio. Per questi motivi, studiosi e operatori culturali definiscono il soffitto uno dei cicli pittorici medievali più significativi del continente.

Cosa vedere e come organizzare la visita
Visitare Zillis-Reischen richiede poco più di organizzazione: la chiesa rimane il centro dell’esperienza, ma il territorio intorno amplia la visita in modo significativo. Appena fuori dal borgo, il Parco Naturale Beverin offre sentieri che attraversano boschi e pascoli, mentre la gola della Viamala si presenta come un richiamo geologico con passerelle e pareti scavate dall’acqua. Il Centro visitatori Viamala fornisce contesto storico e materiale espositivo utile per capire il ruolo della Via Spluga nelle rotte alpine. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno è la diversa percezione cromatica del soffitto in condizioni di luce naturale ridotta: la visita in stagioni diverse cambia la lettura dei colori.
Per raggiungere il borgo, in auto la via più abituale è l’autostrada A13 fino all’uscita per Thusis, proseguendo quindi lungo la strada cantonale che attraversa la gola della Viamala. La stazione ferroviaria di Thusis è collegata con Coira e altre città svizzere; da lì partono autobus locali che collegano il paese in pochi minuti. Chi preferisce camminare può percorrere tratti della Via Spluga, che mettono in comunicazione Zillis con altre località alpine e offrono un approccio più lento al territorio.
Un aspetto pratico da considerare è la programmazione della visita: gli edifici storici in piccoli centri spesso hanno orari ridotti e servizi limitati, quindi conviene verificare aperture e eventuali visite guidate. Per il soggiorno, le strutture ricettive nel raggio di pochi chilometri coprono esigenze diverse, dal rifugio di montagna all’albergo di paese. La conclusione della giornata è spesso una scena semplice: il borgo che ritorna al suo ritmo, con il soffitto di San Martino che rimane lì a ricordare la lunga storia di chi ha attraversato queste valli.
