Nella fretta degli ultimi giorni prima della scadenza, studi professionali e contribuenti si confrontano con file, controlli e ricevute elettroniche: la dichiarazione per il periodo d’imposta 2024 deve passare per i canali online.
Il modello Redditi 2025 va trasmesso tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate e il termine ultimo per evitare sanzioni è il 31 ottobre 2025. Chi pensa di poter rimandare rischia maggiorazioni, perché la procedura è digitale ma soggetta a controlli successivi. Per una platea che spazia dalle persone fisiche alle società di capitali, dalle società di persone agli enti non commerciali, il fronte pratico è lo stesso: compilare il modello giusto e completare l’invio entro la scadenza. Entro lo stesso termine va presentata, se dovuta, anche la dichiarazione IRAP, e va inviata la scheda con la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la scelta delle destinazioni, spesso compilata all’ultimo senza verificarne gli effetti sul quadro fiscale. La trasmissione può essere fatta direttamente dal contribuente, da un intermediario abilitato o, nel caso di gruppi societari, da una società del gruppo: il canale resta lo stesso, ma i passaggi e le responsabilità cambiano. Dopo l’invio il servizio telematico restituisce immediatamente una ricevuta di ricezione del file; la vera conferma di presentazione arriva però solo dopo le verifiche tecniche sui dati trasmessi. Questo meccanismo di doppia verifica è fonte di attesa per molti professionisti, e conviene considerarlo quando si pianificano le operazioni di fine anno.
Scadenze, modelli e invio: cosa sapere
La scadenza interessa diverse tipologie di dichiarazione: la dichiarazione Irpef delle persone fisiche e le dichiarazioni dei redditi per le società e gli enti. Per essere precisi, i modelli approvati e pubblicati dall’ente sono quattro: Redditi persone fisiche 2025, Redditi società di persone 2025, Redditi società di capitali 2025 e Redditi enti non commerciali ed equiparati 2025. I provvedimenti di approvazione risalgono a marzo e insieme ai modelli sono state pubblicate le istruzioni, i software di compilazione e le specifiche tecniche per la trasmissione.

Le versioni in lingua slovena e tedesca sono disponibili per i territori interessati. L’invio, oltre a poter essere effettuato dal contribuente, può essere gestito da intermediari abilitati: questa è la prassi più comune per le imprese e per chi non ha familiarità con i canali telematici. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che il sistema informatico restituisce subito la ricevuta di ricezione del file ma non la validazione definitiva; la conferma della presentazione arriva dopo il controllo dei file. Questo tempo di attesa rende importante non aspettare gli ultimi giorni. I modelli sono accompagnati da software di controllo che segnalano errori formali prima dell’invio: usarli riduce il rischio di scarti, ma non elimina la necessità di verifica manuale dei dati. Infine, ricordiamo che la presentazione della scheda per l’8/5/2 per mille segue la stessa scadenza e può incidere sulla liquidazione finale delle imposte se compilata in modo errato.
Redditi Pf, società e novità normative da tenere d’occhio
Il modello Redditi PF riguarda chi nel 2024 ha prodotto redditi d’impresa, da lavoro autonomo, redditi diversi, plusvalenze, redditi fondiari, di capitale e da lavoro dipendente e assimilati. È obbligatorio anche per chi è tenuto alle scritture contabili, come i titolari di partita Iva, anche se nel periodo d’imposta non sono stati percepiti redditi. Tuttavia, chi ha i requisiti e ha già presentato il modello 730/2025 è escluso, ed è utile controllare le tabelle delle istruzioni per verificare le ipotesi di esonero (in genere l’Irpef dovuta non superiore a 10,33 euro). Un dettaglio che molti sottovalutano è che gli esonerati possono comunque presentare la dichiarazione per far valere oneri o detrazioni non attribuiti correttamente. Per semplificare la compilazione, l’Agenzia rende disponibile telematicamente il modello precompilato grazie ai dati dell’Anagrafe tributaria e delle Certificazioni uniche: la funzionalità interessa anche persone con redditi diversi da quelli da lavoro dipendente. Nella propria area riservata sono inoltre disponibili l’applicativo “Redditi PF Web” e il software RedditiOnLine Pf, che consentono di compilare, inviare il modello e predisporre l’F24. Un aspetto che in molti notano è la maggiore diffusione delle dichiarazioni inviate tramite piattaforme telematiche esterne gestite dai professionisti. Per le società di persone il modello Redditi Sp serve a dichiarare i redditi prodotti e a ripartire fra i soci quote di reddito o perdita ai fini Irpef. Vanno segnalate le novità legislative entrate in vigore: dal concordato preventivo biennale alle agevolazioni per i giovani agricoltori, fino alla maggior deduzione del costo del personale per le nuove assunzioni. Inoltre, le modifiche al Tuir previste dal Dl n. 84/2025 hanno ridefinito il trattamento delle plusvalenze e l’ambito dei capital gain, una circostanza che richiede attenzione nella predisposizione delle dichiarazioni. Un fenomeno che in molti notano è la crescente richiesta di chiarimenti sui quadri dedicati alle plusvalenze e alle partecipazioni. Per la dichiarazione Ires delle società di capitali si utilizza il modello Redditi Sc, mentre gli enti senza scopo di lucro, le Onlus e i trust che non svolgono attività commerciale prevalente impiegano il modello Redditi Enc. Chi opera con attività soggette agli indici sintetici di affidabilità fiscale ricorda infine che il modello ISA resta parte integrante della dichiarazione per le attività interessate. Un ultimo dettaglio pratico: chi presenta la dichiarazione tramite intermediario dovrebbe programmare l’invio con qualche giorno di margine rispetto alla scadenza per gestire eventuali comunicazioni di errore.
