Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige: colori d’autunno e sapori unici da vivere ora

Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige: colori d’autunno e sapori unici da vivere ora

Luca Antonelli

Ottobre 26, 2025

Lungo una strada che collega colline, borghi e castelli si legge una parte importante della viticoltura italiana: la Strada del Vino dell’Alto Adige è un corridoio territoriale che mette insieme paesaggio, economia e cultura contadina. Il tracciato collega Nalles a Salorno per circa 150 chilometri, e non è un semplice itinerario turistico ma un sistema produttivo con radici antiche. Chi percorre questi chilometri in autunno trova le cantine impegnate nella vendemmia, mercati locali e sentieri pieni di colori. Un dettaglio che molti sottovalutano è la continuità delle pratiche agricole: qui le scelte del vignaiolo si leggono nel paesaggio, nelle forme dei filari e nelle etichette.

Un itinerario che racconta la storia

La strada attraversa territori dove la vigna è coltivata da secoli: si parla di una tradizione che affonda le radici in oltre 2.500 anni. Questo dato non è retorica, ma la sintesi di ritrovamenti e di documenti che attestano coltivazioni continuative. Il percorso interessa sedici comuni e una superficie di vigneti che supera i 4.400 ettari, distribuiti su colline protette dalle Alpi e aperte verso correnti più miti. La geografia spiega molto: il microclima che si crea tra montagna e vallata favorisce varietà diverse, con vini bianchi e rossi che mostrano chiaramente il legame con il terroir.

Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige: colori d’autunno e sapori unici da vivere ora
Il risultato pratico è che la Strada del Vino unisce visita enologica, paesaggio e tradizione. – pollnet.it

Tra i comuni con maggiore densità di produzione emergono nomi abituali per chi si occupa di vino: Appiano, Caldaro e Termeno. Appiano si segnala per la forte presenza di residenze storiche; Caldaro è associato al lago omonimo e a varietà come la Schiava; Termeno è noto per il Gewürztraminer. Un fenomeno che si nota solo in autunno è la intensità cromatica dei filari: le chiome delle viti virano dal giallo al rosso, offrendo a chi passa immagini nitide di un paesaggio agricolo vivo. Questi elementi rendono la Strada del Vino un archivio dinamico della viticoltura regionale, non solo una cartolina.

Sapori, tradizioni e törgellen

La stagione autunnale trasforma l’offerta gastronomica: le osterie di campagna aprono le porte per il Törgellen, la pratica che celebra la fine della vendemmia e la nuova annata. Nei locali semplici, detti Buschenschänke in tedesco, si servono il vino nuovo (spesso chiamato “Suser”), caldarroste e piatti di terra come canederli e crauti con carne salata. Lo raccontano i viticoltori e gli operatori del settore: il Törgellen è prima di tutto un rito sociale che mette insieme produttori, lavoratori e visitatori attorno a un tavolo.

La cucina locale evidenzia l’incontro tra tradizione alpina e influenze mediterranee. I produttori locali propongono abbinamenti concreti: la freschezza di un Pinot Bianco con lo speck, la struttura di un Lagrein con piatti di selvaggina. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la varietà di prodotti agroalimentari che accompagnano il vino: le mele della regione, il Speck Alto Adige IGP, i formaggi di malga e il pane di segale come lo Schüttelbrot. Questi ingredienti compongono un’offerta enogastronomica che spiega parte dell’attrattiva della Strada del Vino e che rende ogni sosta un’occasione di conoscenza territoriale.

Come muoversi e organizzare la visita

Pianificare un viaggio sulla Strada del Vino richiede poche scelte ma ponderate. La rete infrastrutturale è semplice da usare: l’area è raggiungibile sia in auto sia con collegamenti ferroviari e autobus che servono Bolzano, Egna e i principali centri. L’auto garantisce flessibilità per raggiungere cantine lontane e per trasportare bottiglie acquistate direttamente dai produttori; per chi preferisce un ritmo più lento, la bicicletta sfrutta numerose piste ciclabili che attraversano i filari.

Per dormire la scelta varia dall’agriturismo, che permette di seguire da vicino le attività di cantina, agli hotel con servizi tematici come la vinoterapia. Un dettaglio che molti sottovalutano è la necessità di prenotare con anticipo nel periodo autunnale: fine settimana e feste di vendemmia attirano visitatori dalle vicine regioni. Chi programma il percorso può concentrarsi su aree specifiche — Appiano, Caldaro, Termeno — oppure costruire un tema (vini bianchi, castelli, laghi). Una tappa che vale la pena inserire è il Lago di Caldaro per la sua atmosfera e alcune escursioni. Per chi cerca natura, il GEOPARC Bletterbach offre percorsi che raccontano milioni di anni di storia geologica.

Il risultato pratico è che la Strada del Vino unisce visita enologica, paesaggio e tradizione: chi la vive torna con bottiglie, sapori e immagini concrete di un territorio che lavora la vigna come parte integrante della propria economia e identità.

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