Roma, 22 ottobre 2025 – Nel contesto dell’ottimizzazione dei servizi sanitari dedicati all’emergenza, emerge dall’ultima indagine realizzata da Agenas un quadro aggiornato sull’efficienza dei pronto soccorso italiani. Il rapporto evidenzia che il 67% delle visite viene effettuato entro i tempi stabiliti, sebbene permangano significative differenze tra le regioni.
Pronto soccorso: differenze regionali nei tempi di attesa
Secondo la Quarta Indagine Nazionale sullo stato di attuazione delle Reti Tempo-dipendenti, il 67% degli accessi al pronto soccorso si conclude rispettando i tempi previsti, con performance che variano dal 53% in Sardegna all’86% in Basilicata. La classificazione dei pazienti in base al codice di gravità – dal bianco (minor urgenza) al rosso (massima emergenza) – mostra che il 94% dei codici bianchi viene visitato entro 240 minuti, mentre per i codici verdi la percentuale scende all’80% entro 120 minuti. I codici azzurri sono visitati entro 60 minuti per il 61% dei casi, mentre per i codici gialli e arancioni solo rispettivamente il 35% e il 40% delle visite avviene entro 15 minuti.
Il rapporto conferma inoltre un elevato utilizzo del pronto soccorso per problemi di bassa gravità: circa il 60% degli accessi riguarda codici bianchi e verdi, segnalando un potenziale sovraccarico legato a casi non strettamente urgenti.
Accessibilità territoriale e reti dell’emergenza
Un dato significativo riguarda la capillarità della rete di emergenza-urgenza: l’86,8% degli italiani si trova a non più di 15 minuti da un nodo della rete sanitaria di emergenza, con una copertura del 92,1% nelle aree urbane e del 68,9% nelle zone interne. Estendendo il tempo a 60 minuti, quasi il 100% della popolazione, anche nelle aree più isolate, può raggiungere un punto di assistenza.
Le reti specializzate, come quella traumatologica e cardiologica, presentano un’accessibilità rispettivamente dell’80,5% e del 78,3% entro 15 minuti, mentre la rete per l’ictus mostra una copertura inferiore, pari al 61,4%. Questi dati, illustrati da Maria Pia Randazzo, responsabile Statistica di Agenas, evidenziano progressi ma anche criticità da affrontare nelle aree più svantaggiate.
Il sistema del triage rimane centrale nel garantire la corretta priorità di intervento, assicurando che i pazienti con condizioni più gravi vengano trattati tempestivamente. Il pronto soccorso continua a rappresentare una struttura fondamentale, con un servizio attivo 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, e un ruolo cruciale nelle emergenze, dalle maxi-emergenze alle pandemie, come dimostrato durante l’emergenza COVID-19.
