Microplastiche trovate anche nel sangue umano: lo studio del CNR accende l’allarme

Reistenza agli antibiotici: l'allarme dell'OMS

Reistenza agli antibiotici: l'allarme dell'OMS | Pixabay @miodrag_ignjatovic - Pollnet

Redazione

Ottobre 21, 2025

Particelle individuate nell’80% dei campioni analizzati. Gli scienziati: “Servono monitoraggi e misure di prevenzione”

Un team del CNR con l’Università di Roma Tor Vergata ha analizzato 200 campioni di sangue prelevati in diverse regioni: in quattro su cinque sono state rilevate microplastiche (polietilene, polistirene, polipropilene). Le particelle più minute, inferiori a 1 μm, destano maggiore preoccupazione perché potenzialmente capaci di attraversare barriere biologiche e accumularsi nei tessuti.

Da dove arrivano e come ci entrano

Le vie d’esposizione più probabili sono alimenti, acqua potabile, aria indoor (abrasione di tessuti sintetici, polveri domestiche), oltre al packaging. La filiera è lunga: dalla frammentazione dei rifiuti plastici nell’ambiente alle microfibre rilasciate in lavatrice, fino al bioaccumulo nella catena alimentare. Una volta inalate o ingerite, le particelle possono legarsi a proteine plasmatiche e viaggiare con la circolazione.

Quali rischi per la salute

Gli effetti sull’uomo richiedono ulteriori studi, ma evidenze in vitro e su modelli animali mostrano infiammazione cronica, stress ossidativo, alterazioni immunitarie. Alcuni polimeri possono veicolare additivi (ftalati, bisfenoli) o assorbire inquinanti organici persistenti, fungendo da “spugne chimiche”. L’ISS e ISPRA propongono di istituire un registro nazionale dell’esposizione e linee guida per i laboratori, in modo da uniformare i metodi analitici.

Cosa può fare il cittadino e cosa deve fare la politica

Ridurre monouso, preferire acqua del rubinetto filtrata dove necessario, aerare gli ambienti e utilizzare filtri per microfibre sugli scarichi della lavatrice sono azioni immediate. A livello di policy, l’UE ha già mosso i primi passi con limitazioni a microplastiche intenzionalmente aggiunte in cosmetici e con requisiti per i tessuti sintetici; restano da accelerare ricerca, standard di monitoraggio e green design dei materiali. “La plastica è utile, ma va ripensata nella logica del ciclo di vita,” sintetizzano i ricercatori.

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