Oltre 600 Comuni e 80mila studenti protagonisti della settimana della riforestazione urbana
Dal 18 al 25 ottobre l’Italia celebra la Forest Week 2025, promossa dal Ministero dell’Ambiente con il supporto di Legambiente e Coldiretti Giovani. In sette giorni sono stati piantati 50mila alberi in parchi, scuole e aree degradate di oltre 600 Comuni: dalla cintura metropolitana di Milano ai quartieri periferici di Napoli, dai viali di Firenze ai parchi urbani di Bari.
Le città capofila e i progetti sul campo
Milano ha avviato nuovi filari lungo direttrici ciclabili, Roma ha recuperato aree dismesse trasformandole in “micro-boschi”, Firenze ha puntato su specie autoctone resistenti alla siccità. Bari ha coinvolto gli istituti scolastici con vivai didattici: gli 80mila studenti partecipanti hanno curato messa a dimora, pacciamatura e irrigazione di avvio, apprendendo sul campo manutenzione e biodiversità.
Perché piantare alberi (bene) fa la differenza
Ogni ettaro di foresta urbana assorbe fino a 20 tonnellate di CO₂/anno, filtra polveri sottili e abbassa la temperatura locale anche di 2°C durante le ondate di calore. Le radici migliorano l’infiltrazione dell’acqua piovana, mitigando allagamenti; la chioma riduce il rumore e offre ombra a scuole e fermate bus. Gli esperti ricordano però che la riforestazione efficace richiede progettazione (scelta specie, densità, suolo), manutenzione nei primi tre anni e monitoraggio.
La strada al 2030
La settimana si chiuderà a Torino con la presentazione del Piano Nazionale per le Foreste Urbane, che punta a 2 milioni di nuovi alberi entro il 2030, priorità alle aree con deficit di verde pro capite e isole di calore. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin parla di “investimento sanitario oltre che ambientale”. Legambiente chiede trasparenza su tasso di attecchimento e dati aperti sui progetti, per trasformare l’onda di entusiasmo in patrimonio verde duraturo.
