Il tempo d’autunno accende le sue prime luci e intanto in molte città d’Europa si moltiplicano i preparativi per una delle ricorrenze più attese, soprattutto dai giovani e dagli appassionati del mistero: Halloween.
In Italia, la festa ha trovato nuova linfa tra eventi, spettacoli e suggestive sfilate. Ma è spostandosi verso nord, in Irlanda, che questa tradizione svela le sue radici più profonde e suggestive, restituendo non solo un intreccio di riti antichi e leggende, ma anche un’atmosfera che scandisce il passaggio tra due stagioni con fuochi, travestimenti e un senso di comunità ancora molto sentito. Chi ha vissuto almeno una volta questa esperienza lo racconta spesso come un viaggio fuori dal tempo, dove tra zucche intagliate, fiaccolate e antichi rituali, Halloween si trasforma in un’occasione unica per scoprire tradizioni e paesaggi diversi da quelli che siamo abituati a vedere nelle nostre città.
La vera origine di Halloween: tra Samhain e credenze popolari
Lontano dalle atmosfere cinematografiche americane, l’origine di Halloween affonda nella storia della cultura celtica, quando la fine di ottobre segnava per i popoli d’Irlanda il termine dei raccolti e l’arrivo del periodo più buio dell’anno. Era il momento del Samhain, il capodanno celtico, comprendente riti di passaggio per allontanare la paura dell’inverno e proteggere simbolicamente le comunità attraverso il fuoco e la memoria degli antenati. Un dettaglio che molti sottovalutano riguarda la credenza secondo cui, nella notte tra il 31 ottobre e il primo novembre, il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigliava, lasciando fluire presenze e spiriti nell’esperienza quotidiana delle persone.
Lo spirito della festa non è solo paura: il fuoco sacro, acceso sulle colline per illuminare le tenebre e proteggere i villaggi, diventa ancora oggi motivo di ritrovo collettivo, per sentirsi parte di una storia che risale a secoli fa. Le jack-o’-lanterns, le famose zucche con il volto, richiamano questo legame antico, sostituendo le vecchie rape di un tempo ma mantenendo intatto il messaggio di guardia e accoglienza. Nei paesi irlandesi, soprattutto lontano dai grandi centri urbani, la tradizione convive con giochi, narrazioni e processioni notturne. Un aspetto che sfugge a chi si limita agli appuntamenti più turistici è come molte famiglie ancora preparino dolci tipici e s’incontrino per raccontare storie davanti al camino, segnando una differenza concreta rispetto al primo novembre italiano, dedicato ai Santi e ai Defunti.
I luoghi dove la festa si trasforma in esperienza collettiva
In Irlanda, Dublino si conferma ogni anno il cuore pulsante di eventi a tema, come il celebre Dublin Ghost Bus Tour, in cui si attraversano i luoghi più “popolati” da leggende e storie inquietanti, dal centro della città fino alla periferia. Sorprende la varietà di iniziative, dal Bram Stoker Festival che omaggia il creatore di Dracula con attività che spaziano dal teatro alle performance urbane, fino alle visite guidate nei castelli e nelle chiese meno conosciute della capitale. Molte organizzazioni propongono escursioni ai limiti del surreale, come la visita al Hellfire Club, villino settecentesco sulle colline di Montpelier Hill che si narra abbia ospitato giochi macabri e riti misteriosi.
Anche le città dell’Irlanda del Nord, come Belfast e soprattutto Derry, sono da tempo mete predilette in questi mesi da chi cerca un’atmosfera ancora autentica. A Derry, la Banks of the Foyle Carnival richiama decine di migliaia di persone con parate, spettacoli e fuochi d’artificio sul fiume: un esempio di festa collettiva che trasforma la città murata in un enorme palcoscenico. Lì, le strade antiche fanno da scenario a sfilate notturne, giochi per bambini e a una settimana costellata da eventi che coinvolgono artisti, scuole e associazioni locali. Chi si trova a viaggiare tra le campagne può ancora imbattersi in piccoli centri che organizzano processioni a lume di torcia, o in famiglie che tramandano riti popolari meno noti allo sguardo dei turisti. Così, la notte di Halloween in Irlanda rimane profondamente legata alla nozione di memoria collettiva e si conferma uno dei modi più realistici per avvicinarsi al cuore di una tradizione che, tra grandi eventi e dettagli nascosti, continua ad affascinare anche i visitatori italiani.