Scatta l’allerta per l’influenza: più di 100 scuole sono state chiuse a causa di un’epidemia: ecco dove sta accadendo
Un’allerta sanitaria scuote il Giappone, dove un’epidemia influenzale si è sviluppata con un anticipo senza precedenti rispetto agli anni passati. Al 10 ottobre sono stati registrati oltre 6.000 casi confermati, con più di 100 scuole chiuse e un numero di ricoveri ospedalieri particolarmente elevato tra i bambini sotto i 14 anni. Questa situazione ha portato le autorità sanitarie nipponiche a intensificare i controlli e le misure preventive.
Epidemia di influenza in Giappone: un inizio di stagione anticipato
Secondo fonti scientifiche come Nature, tradizionalmente la stagione influenzale in Giappone inizia verso fine novembre, ma quest’anno i focolai si sono manifestati con cinque settimane di anticipo, un fatto eccezionale. Il virologo molecolare Vinod Balasubramaniam, della Monash University Malaysia, attribuisce questo fenomeno all’espansione del ceppo di influenza A H3N2, già protagonista di ondate epidemiche negli ultimi mesi in Australia e Nuova Zelanda, dove la stagione invernale si è conclusa da poco.
Ian Barr, vicedirettore del Centro Collaborativo per la Ricerca e il Riferimento sull’Influenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di Melbourne, sottolinea che sebbene casi sporadici siano comuni in ottobre, mai si erano registrate epidemie così diffuse in questo periodo. Gli esperti indicano nell’aumento dei viaggi internazionali, nei cambiamenti climatici e nella ridotta esposizione al virus durante la pandemia COVID-19, fattori chiave per questa anticipazione della stagione influenzale, con particolare rischio per anziani e bambini.
Il contagio influenzale e l’impatto regionale: Malesia e Oceania
Non solo il Giappone è colpito da questa ondata precoce di influenza. Anche la Malesia ha registrato un significativo aumento di casi, con circa 6.000 studenti contagiati e la chiusura di alcune scuole, secondo Reuters. La Malesia, con i suoi 34 milioni di abitanti e un clima tropicale umido, si confronta con una diffusione del ceppo H3N2 che ha anticipato la consueta stagione influenzale. Situata a sud-est dell’Asia, la Malesia è una monarchia parlamentare con capitale Kuala Lumpur, dove il virus ha avuto un impatto significativo sulle comunità scolastiche.
Nel Pacifico, anche Australia e Nuova Zelanda hanno visto un’impennata precoce di casi influenzali, con diversi ceppi dominanti nei focolai, confermando un trend regionale di anticipazione della stagione influenzale.
Conseguenze e misure in Giappone
Nel Paese del Sol Levante, che conta oltre 126 milioni di abitanti e dove l’influenza ha causato finora 287 ricoveri con quasi metà rappresentata da bambini, le scuole colpite sono oltre un centinaio, un segnale della gravità dell’epidemia. Il Giappone, che negli ultimi anni ha già sperimentato inverni influenzali anticipati, sta ora affrontando la sfida con attive campagne di vaccinazione e raccomandazioni sanitarie per limitare la diffusione.
La situazione attuale evidenzia come la mobilità globale, i cambiamenti climatici e la variazione nei livelli di immunità della popolazione, condizionata anche dalle restrizioni imposte durante la pandemia di COVID-19, stiano influenzando profondamente il comportamento stagionale delle malattie respiratorie, richiedendo un monitoraggio continuo e strategie di prevenzione adattate a queste nuove dinamiche internazionali.
