Solo il 16% degli italiani saprebbe intervenire in caso di arresto cardiaco

In caso di arresto cardiaco è necessario un intervento tempestivo - Nella foto: delle manovre di primo soccorso

Delle manovre di primo soccorso | Unsplash @Michel E - Pollnet.it

Alanews

Ottobre 15, 2025

Secondo una ricerca condotta dall’Osservatorio Opinion Leader 4 Future, progetto realizzato da Credem e Almed dell’Università Cattolica di Milano, soltanto il 16% degli italiani saprebbe come agire correttamente di fronte a un arresto cardiaco, applicando le manovre di rianimazione o utilizzando un defibrillatore automatico esterno (Dae). Il 29% si limiterebbe a chiamare i soccorsi, il 21% offrirebbe supporto senza intervenire direttamente, mentre il 32% agirebbe solo seguendo le istruzioni di un operatore telefonico. Un ulteriore 2% non interverrebbe affatto. Tra le principali ragioni di questa esitazione emergono la paura di peggiorare la situazione (56%) e la scarsa conoscenza delle tecniche di primo soccorso (42%).

Giornata mondiale della rianimazione e iniziative in Italia

Domani, in occasione della Giornata Internazionale della Rianimazione Cardiopolmonare (World Restart a Heart Day) promossa dall’International Liaison Committee on Resuscitation (Ilcor), l’Italian Resuscitation Council (Irc) organizzerà eventi, dimostrazioni e attività formative in tutto il Paese. A Roma, presso la Camera dei Deputati, si terrà l’incontro “Giornata mondiale della rianimazione cardiopolmonare. Le nuove linee guida europee: formare alla sicurezza”, alla presenza di Giorgio Mulé, Edoardo Bove e Manuel Picardi. L’obiettivo è sensibilizzare la popolazione sull’importanza della formazione e della prontezza d’intervento in caso di emergenza.

Scarsa formazione sull’arresto cardiaco

La ricerca evidenzia come, nonostante il 63% degli italiani si ritenga informato sull’arresto cardiaco, solo il 24% saprebbe definirlo con precisione e appena l’11% riuscirebbe a distinguerlo da un infarto. La partecipazione ai corsi di primo soccorso resta molto bassa: il 74% del campione non ne ha mai frequentato uno, mentre solo il 14% dichiara di aver ricevuto una formazione completa e di ricordarne i contenuti. Quanto ai defibrillatori automatici, solo il 20% degli intervistati sa come funzionano, mentre il 70% li conosce solo di nome e il 5% non ne ha mai sentito parlare. Tuttavia, l’84% di chi non ha mai seguito un corso si dichiara disponibile a partecipare a un percorso formativo, anche breve.

Arresto cardiaco, urgente diffondere la conoscenza delle tecniche di rianimazione

Andrea Scapigliati, presidente dell’Irc e docente di anestesia e rianimazione all’Università Cattolica, sottolinea l’urgenza di diffondere una cultura della sicurezza e di applicare pienamente la legge 116/2021, che introduce la formazione obbligatoria sul primo soccorso nelle scuole. “Le tecniche di rianimazione dovrebbero essere insegnate sin dai banchi di scuola, nei centri sportivi e nei corsi per la patente – spiega – perché la preparazione può salvare vite”.

In quest’ottica si inserisce anche l’accordo siglato tra Irc e l’Unione Nazionale Autoscuole (Unasca), che mira a introdurre lezioni di primo soccorso nei corsi di guida. Inoltre, un’app nazionale – ancora adottata solo in alcune regioni – consente di localizzare rapidamente i defibrillatori presenti sul territorio. Ogni anno, in Europa, si registrano circa 400.000 arresti cardiaci extraospedalieri, di cui 60.000 in Italia, con una sopravvivenza media del 7,5%. Dove la formazione è più diffusa, la probabilità di sopravvivenza può triplicare.

“Viva!”: una settimana per imparare a salvare una vita

Per aumentare la consapevolezza e la partecipazione, l’Irc ha promosso “Viva! La settimana della rianimazione cardiopolmonare”, che si terrà dal 13 al 19 ottobre in oltre venti città italiane, tra cui Roma, Bologna, Torino, Napoli, Cagliari, Modena e Novara. L’iniziativa prevede eventi, dimostrazioni pubbliche e una maxi-formazione sull’Isola della Maddalena, in Sardegna, con oltre 300 partecipanti. Un’occasione per ricordare che, di fronte a un arresto cardiaco, sapere come agire può fare la differenza tra la vita e la morte.

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