Con l’avvento dell’autunno tornano anche i virus respiratori: ecco cosa bisogna sapere e come difendersi adeguatamente
Con l’arrivo dell’autunno e l’avvicinarsi della stagione invernale, l’Italia si trova di fronte a un significativo aumento della circolazione di virus respiratori, tra cui il SARS-CoV-2 e i virus influenzali. La situazione epidemiologica 2025-2026 evidenzia una recrudescenza dei contagi da COVID-19 e un ritorno massiccio dell’influenza stagionale, con impatti rilevanti per la salute pubblica, specie nelle fasce più fragili della popolazione.
COVID-19 e varianti in Italia: la nuova ondata
Secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nella seconda metà di settembre si sono registrati oltre 4.200 nuovi casi settimanali di COVID-19, con un’incidenza in crescita soprattutto tra gli over 80 e gli ultra-novantenni. La variante dominante è la Stratus (XFG), una sottovariante di Omicron caratterizzata da maggiore capacità di eludere le difese immunitarie, pur non associata a una maggiore gravità clinica rispetto alle precedenti. I sintomi più comuni presentati dai pazienti includono mal di gola, raucedine, raffreddore, naso chiuso, stanchezza, dolori muscolari e cefalea; febbre e alterazioni del gusto o dell’olfatto si manifestano in una minoranza di casi, ma il rischio di complicanze rimane elevato per persone anziane o immunodepresse.
La campagna vaccinale anti-COVID attende una circolare ministeriale per l’avvio ufficiale in Italia, mentre negli Stati Uniti è già autorizzato un vaccino aggiornato, denominato LP.8.1, che offre protezione anche contro la variante Stratus. La somministrazione è raccomandata per le persone con più di 60 anni, ospiti di RSA, donne in gravidanza, operatori sanitari e individui con patologie croniche. È possibile effettuare la co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale.
Influenza 2025-2026: un ritorno imponente atteso
Dopo stagioni influenzali attenuate durante la pandemia, i dati provenienti dall’emisfero australe segnalano un ritorno vigoroso dell’influenza stagionale, con circa un quarto della popolazione italiana che potrebbe ammalarsi. I ceppi predominanti saranno quelli di tipo A/H3N2 e B/Victoria. La malattia si manifesta con febbre, tosse, dolori muscolari, mal di gola e cefalea, e può evolvere in complicanze serie come polmonite, specie negli anziani e nei soggetti con condizioni cliniche preesistenti. Il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione antinfluenzale per bambini da 6 mesi a 6 anni, over 60, donne in gravidanza, operatori sanitari e persone con patologie croniche.
Virus respiratori nei bambini e gestione dei sintomi
A differenza dei primi anni di pandemia, oggi molte sindromi respiratorie nei bambini non sono necessariamente riconducibili al COVID-19, ma a una varietà di altri virus come il virus respiratorio sinciziale (RSV). Il pediatra Gianvincenzo Zuccotti dell’ospedale Buzzi di Milano sottolinea che tosse, febbre e raffreddore nei più piccoli non richiedono automaticamente il tampone per COVID, a meno che non si presentino più sintomi contemporaneamente, come febbre alta sopra i 37,5°C e disturbi gastrointestinali. Il consiglio è di osservare con attenzione l’evoluzione dei sintomi e consultare il medico in caso di dubbi, evitando di eseguire test indiscriminati.
Virus respiratori: precauzioni e raccomandazioni per la stagione invernale
Per limitare la diffusione di COVID-19 e influenza, si raccomanda l’uso della mascherina in ambienti chiusi e affollati, il frequente ricambio d’aria, il lavaggio regolare delle mani e l’isolamento volontario in presenza di sintomi sospetti. Particolare attenzione va riservata ai soggetti fragili, per i quali la vaccinazione rappresenta lo strumento più efficace per prevenire forme gravi delle infezioni respiratorie.
Inoltre, la gestione corretta dell’uso dell’aria condizionata, soprattutto in uffici e ambienti chiusi, è fondamentale per ridurre il rischio di trasmissione virale, garantendo un adeguato ricambio d’aria e evitando il ricircolo incontrollato dell’aria interna.
La stagione 2025-2026 si preannuncia quindi complessa, con un “cocktail” di virus respiratori in circolazione che richiede un approccio integrato di prevenzione e cura per tutelare la salute pubblica.