Cambio tra ora legale e ora solare 2025: ecco quando spostare le lancette

Ora solare 2025, il giorno del cambio cosa succede al sonno, alla luce e ai consumi

Redazione

Ottobre 15, 2025

Roma, 15 ottobre 2025 – Con l’avvicinarsi dell’autunno, si prepara il tradizionale passaggio dall’ora legale all’ora solare, un appuntamento che, quest’anno, avverrà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre 2025. Alle 3:00 del mattino, le lancette degli orologi dovranno essere riportate indietro di un’ora, segnando così la fine del periodo estivo di risparmio energetico e il ritorno all’orario standard, più in linea con la posizione del sole.

Il significato e l’impatto del passaggio dall’ora legale all’ora solare

Il meccanismo dell’ora legale, noto anche come “orario estivo” o più precisamente “orario di risparmio in luce diurna” (daylight saving time, DST), è stato introdotto per sfruttare più efficacemente la luce naturale durante i mesi estivi, spostando in avanti le lancette dell’orologio di un’ora. Questo consente di guadagnare un’ora di luce in più nelle ore pomeridiane, con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia elettrica, in particolare quella destinata all’illuminazione.

Tuttavia, in un mondo dove le abitudini di vita e le tecnologie sono profondamente cambiate, l’efficacia di questo sistema è oggetto di dibattito. Terna, società italiana che gestisce la rete elettrica nazionale, ha stimato che nel 2023 il risparmio energetico attribuibile all’ora legale sia stato di circa 370 milioni di kilowattora, equivalente al consumo annuo di oltre 140.000 famiglie. Questo si traduce in un risparmio economico di circa 90 milioni di euro e in una riduzione delle emissioni di CO₂ pari a 180.000 tonnellate. Nonostante siano cifre ancora significative, il trend è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, a causa di una crescente efficienza energetica e di stili di vita meno condizionati dall’alternanza giorno-notte.

Oltre all’aspetto energetico, il cambio dell’ora ha implicazioni per la salute e il benessere delle persone. Il mutamento dei ritmi circadiani può causare disturbi temporanei come insonnia, irritabilità e difficoltà di concentrazione, soprattutto in fasce più vulnerabili come bambini e anziani. Studi medici internazionali hanno evidenziato un aumento degli incidenti stradali e degli infortuni sul lavoro nei giorni immediatamente successivi al cambio all’ora legale, legato proprio allo stress biologico provocato dal cambiamento.

Il contesto europeo e le prospettive future dell’ora legale

La questione dell’ora legale è stata al centro di un acceso dibattito anche all’interno della Commissione europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea guidato dal presidente Ursula von der Leyen dal 1º dicembre 2024. Nel 2018, la Commissione aveva proposto di abolire il cambio stagionale dell’ora in tutti i Paesi membri, lasciando ai singoli Stati la possibilità di scegliere se adottare permanentemente l’ora solare o l’ora legale. La consultazione pubblica aveva visto la partecipazione di oltre 4 milioni di cittadini europei, con una netta maggioranza favorevole all’abolizione del cambio d’ora. Tuttavia, la mancanza di un accordo unanime tra gli Stati membri e l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 hanno rallentato ogni decisione definitiva, lasciando invariato il sistema attuale.

In Europa, il calendario del cambio ora è uniformato: per i Paesi del fuso CET, tra cui l’Italia, il passaggio all’ora solare avviene l’ultima domenica di ottobre alle 3:00 del mattino, con lo spostamento delle lancette indietro di un’ora. Il ritorno all’ora legale è previsto invece l’ultima domenica di marzo. Nel 2026, per esempio, l’ora legale tornerà nella notte tra sabato 28 e domenica 29 marzo.

Alcuni Paesi, come la Russia, hanno abbandonato l’ora legale permanente, mentre altri, come la Turchia, hanno scelto di mantenerla tutto l’anno. Negli Stati Uniti, invece, l’adozione dell’ora legale varia a livello statale, con realtà come Arizona e Hawaii che non la applicano affatto. Questo panorama a macchia di leopardo rende difficile un’armonizzazione globale, ma mantiene vivo il dibattito sulle sue reali utilità e impatti.

Terna e il ruolo strategico nella gestione dell’energia nazionale

Nel contesto del risparmio energetico legato all’ora legale, non si può non considerare il ruolo di Terna, la società italiana che gestisce la rete elettrica nazionale ad alta tensione. Con oltre 75.000 km di linee e numerose infrastrutture strategiche, Terna garantisce l’equilibrio tra domanda e offerta di energia, promuovendo la transizione energetica verso fonti rinnovabili e l’efficienza del sistema.

Nel 2025, sotto la guida dell’amministratore delegato Giuseppina di Foggia, prima donna a ricoprire questo ruolo in una grande società pubblica quotata in Italia, Terna ha aggiornato il suo Piano di Sviluppo 2023-2032, puntando su innovazioni tecnologiche come la rete Hypergrid, in corrente continua, per raddoppiare la capacità di scambio energetico e supportare gli obiettivi di decarbonizzazione e sicurezza energetica del Paese.

Terna si occupa anche di realizzare importanti collegamenti nazionali e internazionali, come i cavi sottomarini che collegano diverse isole italiane alla terraferma e le interconnessioni con Francia, Austria e Tunisia, cruciali per un sistema energetico sempre più integrato e resiliente.

La società ha inoltre promosso iniziative di responsabilità sociale, come la Fondazione Terna, finalizzata a favorire l’inclusione e la diffusione di una cultura energetica consapevole tra le nuove generazioni e a contrastare la povertà energetica.

Il passaggio all’ora solare rappresenta quindi un momento che va oltre il semplice spostamento delle lancette: è un segnale che invita a riflettere sull’evoluzione delle nostre abitudini, sulle sfide della gestione energetica e sugli impatti sociali e ambientali legati a un meccanismo che, seppur tradizionale, rimane centrale nel nostro quotidiano.

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