Resistenza agli antibiotici, crescono i casi e l’allerta dell’OMS: ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo
La resistenza agli antibiotici continua a crescere a un ritmo preoccupante, come mostra l’ultimo Global Antibiotic Resistance Surveillance Report 2025 pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel 2023, un’infezione batterica su sei non ha risposto ai trattamenti antibiotici. In alcune zone si arriva addirittura a un caso su tre. Numeri che spingono a una risposta globale urgente per evitare che questa emergenza spazzi via i progressi della medicina moderna.
Resistenza agli antibiotici: i batteri più pericolosi e dove colpiscono di più
Tra i patogeni più pericolosi, Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae sono quelli che fanno più paura. Questi batteri Gram-negativi causano oltre il 60% delle infezioni nel sangue, spesso legate a sepsi, insufficienza d’organo e morte, soprattutto nei Paesi con sistemi sanitari più fragili. Il rapporto segnala che più del 40% dei ceppi di E. coli e oltre il 55% di K. pneumoniae resistono alle cefalosporine di terza generazione, i farmaci di prima scelta per queste infezioni. In Africa la resistenza supera il 70%. Anche altri antibiotici importanti, come carbapenemi e fluorochinoloni, stanno perdendo efficacia. Così si è costretti a ricorrere a farmaci di ultima scelta, spesso costosi e difficili da trovare.
La resistenza si fa sentire soprattutto nel Sud-Est asiatico e nel Mediterraneo orientale, dove un’infezione su tre non risponde agli antibiotici. Segue l’Africa con un caso su cinque. In Europa la situazione è più contenuta, circa una su dieci, ma in Italia la situazione è preoccupante: nel 2023 si sono registrati quasi 54mila casi di infezioni del sangue, con E. coli e K. pneumoniae responsabili di oltre due terzi di queste infezioni.
L’allarme e le risposte dell’OMS
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS dal 2017, ha lanciato un chiaro allarme: “La resistenza antimicrobica sta superando i progressi della medicina moderna e mette a rischio la salute delle famiglie in tutto il mondo”. Ghebreyesus, ex ministro della Salute ed esteri in Etiopia e con una solida esperienza in immunologia, insiste sull’importanza di usare gli antibiotici con più attenzione. Serve garantire a tutti l’accesso a cure adeguate, diagnosi affidabili e vaccini. L’OMS da anni sostiene un approccio chiamato “One Health” che unisce salute umana, animale e ambiente.
Dal 2016, i Paesi che partecipano al sistema di sorveglianza GLASS sono passati da 25 a 104. Ma quasi la metà non invia dati completi o non ha sistemi digitali adeguati. Il rapporto sottolinea quanto sia fondamentale rafforzare i laboratori e migliorare la raccolta dei dati. Solo così si possono aggiornare le linee guida per le cure e sviluppare nuovi antibiotici e test rapidi da usare subito.
La lotta contro la resistenza agli antibiotici è una sfida mondiale. Serve un impegno condiviso, investimenti nella ricerca e politiche di prevenzione efficaci, soprattutto nei Paesi più poveri, dove il problema è più grave e la mortalità più alta.
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