Ue spinge sull’IA come leva globale: le due strategie che cambiano il gioco

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Luca Antonelli

Ottobre 12, 2025

L’Unione europea accelera sul fronte intelligenza artificiale con due strategie distinte: più adozione nei settori chiave e maggiore sovranità digitale per ridurre la dipendenza da Usa e Cina.

L’Europa si prepara a fare il salto: il recente piano “Apply AI” attiva strumenti per favorire l’adozione dell’IA nei comparti industriali e pubblici, mentre un secondo pilastro punta a consolidare la sovranità digitale. Queste strategie operano in parallelo, con impatti sull’innovazione, sulla regolazione e sulla competitività globale dell’Ue.

Strategia per l’adozione dell’IA nei settori critici

La prima direttrice della politica europea si concentra sull’impulso all’adozione dell’IA nei comparti strategici: sanità, energie, industria, mobilità. Il piano Apply AI stabilisce che le imprese e le pubbliche amministrazioni siano incoraggiate a integrare soluzioni intelligenti, grazie a hub digitali, centri sperimentali e “sandbox” regolatorie. (fonte ufficiale Ue) Una misura concreta: gli Experience Centres for AI, punti di accesso locale all’ecosistema IA, dove le imprese possono testare prototipi, accedere a modelli, dati e competenze specialistiche. Viene promosso un approccio “AI first”: ogni iniziativa di digitalizzazione pubblica deve considerare sin da subito l’uso dell’intelligenza artificiale ove utile. Questo principio mira a rendere l’IA non un’aggiunta, ma parte integrante dei processi.

Ue spinge sull’IA come leva globale le due strategie che cambiano il gioco_
La sinergia tra pubblico e privato è centrale. – www.pollnet.it

La strategia prevede che l’Ue adotti l’approccio “buy European” nelle gare pubbliche, favorendo software e modelli IA sviluppati in Europa. Con questo meccanismo, le amministrazioni pubbliche diventano motori di domanda interna, contribuendo all’evoluzione del mercato locale. Serve però che i modelli siano interoperabili, trasparenti e regolati secondo il nuovo quadro europeo sull’IA.

L’Ue alloca risorse finanziarie dedicate: fondi provenienti dai programmi Horizon Europe e Digital Europe saranno impiegati per supportare startup, progetti pilota e infrastrutture digitali avanzate. Obiettivo: ridurre il divario tra chi può permettersi competenze e infrastrutture e chi ne è escluso.

La sinergia tra pubblico e privato è centrale. Il piano invita partner industriali a mettere in comune piattaforme IA, facilitare l’accesso a dati e modelli e creare partenariati europei. In molti paesi membri il sistema di ricerca nazionale funge da anello di congiunzione con le politiche Ue, facilitando il salto da sperimentazione locale a progetti paneuropei.

Questo impulso all’adozione cerca di superare il principale limite europeo: spesso idee e prototipi rimangono confinati, senza riuscire a scalare su scala nazionale o continentale. Con la strategia attiva, l’Europa punta a colmare il gap con Stati Uniti e Cina anche nella fase “deployment”.

Verso la sovranità digitale: infrastrutture e competitività

La seconda strategia affianca l’adozione con la costruzione di capacità autonome: hardware, infrastrutture dati, modelli “core” sviluppati in Europa. Il concetto di sovranità digitale diventa quadro guida: ridurre la dipendenza da fornitori esterni, proteggere dati sensibili e controllare tecnologie strategiche. (tema della sovranità digitale europea)

In questo contesto, il rafforzamento del cloud europeo e dei supercomputer diventa cruciale. L’EuroHPC Joint Undertaking già coordina infrastrutture ad alte prestazioni condivise tra gli Stati membri, punto chiave per addestrare modelli IA di scala. (governo HPC Ue)

Un punto delicato riguarda la regolazione: l’AI Act (Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale) definisce regole per sistemi ad alto rischio, obblighi di trasparenza, divieti per pratiche ritenute pericolose. Le strategie Ue devono garantire che chi sviluppa IA rimanga sotto tali vincoli, senza penalizzare l’innovazione. (normativa IA Ue)

Sostenere la competitività europea passa anche dalla promozione di imprese “champion” dell’IA. L’iniziativa AI Champions aggrega aziende europee disposte a investire in infrastrutture e modellistica IA per costruire modelli “industriali” europei. (iniziativa AI Champions)

Serve un forte coordinamento europeo nelle politiche di ricerca, standardizzazione e cooperazione internazionale. L’Ue deve dialogare con attori internazionali per consolidare regole condivise e al contempo difendere i propri interessi tecnologici.

Queste due strategie — spinta all’adozione + autonomia tecnologica — sono complementari: senza infrastrutture robuste l’adozione rischia di essere passiva; senza diffusione l’industria europea non realizza scala. Il cammino resta complesso, ma il disegno è chiaro: trasformare l’Ue in protagonista dell’IA, non semplice regolatore del mercato globale.