Salario minimo, via libera definitivo alla legge delega: cosa prevede e chi sarà coinvolto

Salario minimo, via libera definitivo alla legge delega (2)

Luca Antonelli

Ottobre 10, 2025

Il Parlamento approva la legge delega sul salario minimo: nuove regole per la retribuzione e riflessi sul mercato del lavoro.

Con l’approvazione definitiva della legge delega, l’Italia compie un passo atteso da anni: l’introduzione del salario minimo legale. Il provvedimento, discusso per mesi in Parlamento e al centro di forti contrapposizioni politiche, mira a garantire una soglia retributiva sotto la quale nessun lavoratore potrà essere pagato. La misura recepisce anche le indicazioni europee contenute nella direttiva sul lavoro dignitoso, che spinge gli Stati membri ad adottare strumenti per contrastare i salari troppo bassi e tutelare chi opera nei settori più fragili.

Le regole fissate dalla nuova legge

La legge delega prevede che il governo definisca, entro sei mesi, il valore del salario minimo orario, tenendo conto dei parametri europei e delle dinamiche contrattuali nazionali. Secondo indiscrezioni parlamentari, la soglia dovrebbe aggirarsi intorno ai 9 euro lordi, cifra che garantirebbe una retribuzione dignitosa senza scardinare gli equilibri esistenti.

Salario minimo, via libera definitivo alla legge delega (1)
L’introduzione del salario minimo è destinata a produrre effetti rilevanti sul mercato del lavoro italiano. – www.pollnet.it

Il meccanismo non sostituirà i contratti collettivi, che restano il pilastro del sistema italiano, ma introdurrà una garanzia di base per i lavoratori non coperti o per quelli che percepiscono compensi inferiori agli standard. Il nuovo quadro normativo coinvolgerà milioni di persone, in particolare nei comparti del commercio, della ristorazione, dei servizi alla persona e dell’agricoltura, dove i salari bassi sono più diffusi. Il provvedimento rafforza anche i poteri degli ispettorati, chiamati a vigilare sull’applicazione effettiva delle nuove regole e a sanzionare i datori di lavoro che non si adeguano.

Le conseguenze sul mercato del lavoro

L’introduzione del salario minimo è destinata a produrre effetti rilevanti sul mercato del lavoro italiano. Secondo le prime analisi, l’impatto immediato sarà un aumento della busta paga per circa 3 milioni di lavoratori attualmente sotto la soglia prevista. La misura dovrebbe ridurre le disuguaglianze e rafforzare la protezione delle categorie più esposte, in particolare giovani e donne. Restano però interrogativi sul possibile effetto domino sui contratti collettivi: alcune associazioni imprenditoriali temono che l’aumento dei costi possa pesare soprattutto sulle piccole imprese. Dall’altro lato, i sindacati sottolineano che il salario minimo rappresenta solo un primo passo, e chiedono ulteriori misure su sicurezza, formazione e stabilità contrattuale. Il governo punta a coniugare la nuova tutela salariale con politiche attive per il lavoro e incentivi fiscali, così da sostenere le imprese senza scaricare il costo interamente sul tessuto produttivo. La sfida sarà mantenere un equilibrio tra diritti dei lavoratori e sostenibilità economica, in un contesto in cui l’Italia cerca di allinearsi agli standard europei ma senza rinunciare alle peculiarità del proprio sistema contrattuale.

×