Il rapporto di Federconsumatori segnala un aumento del gioco online nei centri minori: spesa pro capite in crescita e rischi sociali sempre più evidenti.
Il nuovo dossier di Federconsumatori riaccende i riflettori sul fenomeno del gioco d’azzardo online, un settore che continua a crescere e a generare preoccupazioni. L’analisi mostra come proprio nei piccoli comuni italiani si registrino le anomalie più marcate: qui la spesa pro capite per il gioco online risulta in molti casi superiore a quella dei grandi centri urbani. Un dato che sorprende ma che, secondo l’associazione, trova spiegazione nella mancanza di alternative sociali e culturali, nella diffusione capillare delle connessioni digitali e nella vulnerabilità di fasce di popolazione spesso più isolate.
Le cifre che fotografano un fenomeno in espansione
Secondo i dati raccolti, la spesa complessiva per il gioco d’azzardo online ha raggiunto livelli record, con una crescita costante negli ultimi cinque anni. Nel 2024, la spesa media per abitante nei piccoli centri sotto i 5.000 abitanti è risultata superiore del 25% rispetto a quella delle grandi città. Questo significa che, nonostante il reddito medio più basso, i residenti dei piccoli comuni investono più risorse nel gioco, un fenomeno che solleva interrogativi sul piano sociale ed economico.

L’associazione sottolinea come tra i giochi più diffusi ci siano scommesse sportive, poker online e slot virtuali, prodotti facilmente accessibili da smartphone. Federconsumatori avverte che il rischio di ludopatia cresce proprio laddove mancano strumenti di prevenzione e strutture di supporto. Gli esperti parlano di una “zona grigia” in cui l’assenza di luoghi di aggregazione spinge verso forme di intrattenimento digitale che possono trasformarsi in dipendenza.
L’impatto sociale e le richieste di intervento
L’allarme riguarda non solo la salute individuale, ma anche la coesione sociale delle comunità più piccole. Nei paesi di provincia, la spesa eccessiva per il gioco si traduce in difficoltà economiche per intere famiglie, con casi crescenti di indebitamento e ricorso a prestiti. Federconsumatori chiede un rafforzamento dei controlli sulle piattaforme online e campagne di informazione mirate, soprattutto nelle aree più colpite. L’associazione sollecita anche un maggiore coinvolgimento delle amministrazioni locali, chiamate a promuovere attività sociali e culturali in grado di offrire alternative sane al gioco digitale. Il governo, dal canto suo, ha già annunciato un tavolo tecnico con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per valutare nuove regole, tra cui limiti più stringenti sulle pubblicità e sistemi di autoesclusione obbligatoria. La sfida, spiegano gli osservatori, sarà bilanciare la tutela dei cittadini con il peso economico di un settore che muove miliardi di euro l’anno. Per le comunità locali, però, il dato resta chiaro: il gioco online non è solo un fenomeno economico ma una questione sociale che rischia di minare i legami e la stabilità dei territori più fragili.
Le possibili misure di prevenzione e i nodi ancora aperti
Sul fronte delle soluzioni, Federconsumatori indica alcune priorità che potrebbero arginare la crescita del gioco d’azzardo online nelle aree più vulnerabili. La prima riguarda l’introduzione di sistemi di monitoraggio automatico delle giocate, capaci di individuare comportamenti a rischio e inviare segnalazioni preventive agli utenti. Un’altra misura discussa è l’obbligo di limiti personalizzati di spesa, stabiliti già al momento della registrazione sulle piattaforme. L’associazione sollecita inoltre campagne di sensibilizzazione nei piccoli comuni, rivolte soprattutto ai giovani, sempre più esposti alle app di scommesse digitali. Restano però nodi irrisolti: la pressione economica di un settore che muove miliardi rende difficile conciliare le esigenze di tutela con gli interessi fiscali dello Stato, che dal gioco riceve entrate rilevanti. In molti territori si chiede anche un potenziamento dei servizi socio-sanitari locali, perché la ludopatia non resti un problema sommerso. La sfida, sottolineano gli esperti, sarà costruire un equilibrio tra controllo, prevenzione e libertà individuale, senza trascurare il fatto che nei centri minori il gioco digitale è spesso l’unico “svago” a disposizione.
