Un lavoratore su cinque a rischio esaurimento da stress: numeri in crescita

Un lavoratore su cinque a rischio esaurimento da stress: numeri in crescita

Un lavoratore su cinque a rischio esaurimento da stress: numeri in crescita

Redazione

Ottobre 8, 2025

Milano, 8 ottobre 2025 – Un lavoratore su cinque in Italia rischia l’esaurimento da stress, una condizione che sta emergendo con preoccupante frequenza nel mondo del lavoro. È quanto evidenzia il rapporto “Hr Trends 2025” intitolato Il benessere mentale come priorità per il lavoro del futuro, realizzato da Randstad Professional Leaders Search & Selection in collaborazione con l’Alta Scuola in Psicologia Agostino Gemelli (Asag) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

La richiesta crescente di attenzione al benessere mentale

Secondo lo studio, il 70% degli italiani chiede alle aziende un impegno concreto per il benessere mentale, non limitato all’ambito lavorativo, ma esteso anche alla sfera personale. In aggiunta, l’86% dei lavoratori desidera una formazione specifica su questo tema. Le imprese, in risposta a tali esigenze, stanno implementando diverse iniziative: programmi di welfare dedicati alla salute, flessibilità degli orari, attività di team building per migliorare la coesione tra colleghi, smart working, misure di supporto alla famiglia e al tempo libero, oltre a percorsi di coaching e mentoring per lo sviluppo professionale e personale.

L’impatto dell’intelligenza artificiale sul benessere lavorativo

Un elemento rilevante emerso dal rapporto riguarda il ruolo dell’intelligenza artificiale (IA) nella gestione del carico di lavoro. In 6 aziende su 10, l’IA contribuisce a ridurre le attività ripetitive, offrendo un sostegno immediato e alleggerendo i carichi lavorativi. Tuttavia, circa un lavoratore su tre percepisce l’IA come fonte di insicurezza e di diminuzione del proprio senso di utilità nel posto di lavoro.

Stress da lavoro correlato: un fenomeno diffuso e le sue conseguenze

La condizione di stress legata al lavoro è un fenomeno che colpisce una larga fetta della popolazione lavorativa europea: secondo i dati dell’European Agency for Safety and Health at Work (EU-OSHA), circa il 40% dei lavoratori è coinvolto da questa problematica. Lo stress da lavoro correlato si manifesta quando le richieste professionali superano la capacità di gestione individuale, causando affaticamento, ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione e, nei casi più gravi, il burnout, un esaurimento fisico ed emotivo che compromette la produttività e la salute.

Per contrastare questi effetti nocivi, è essenziale adottare strategie di prevenzione e intervento che migliorino le relazioni interpersonali in azienda, favoriscano un ambiente lavorativo sereno e riconoscano il valore del dipendente. Inoltre, l’adozione di modalità di lavoro flessibili e il supporto psicologico rappresentano leve fondamentali per tutelare il benessere mentale dei lavoratori.

Randstad, da oltre 25 anni attiva nel settore delle risorse umane, sostiene con forza l’importanza di mettere il benessere mentale al centro delle politiche aziendali, promuovendo iniziative mirate a sviluppare il potenziale delle persone e a garantire un equilibrio sano tra vita professionale e personale.