In arrivo 20 “zone verdi” per ridurre le emissioni urbane e rispettare la direttiva europea sulla qualità dell’aria
Entro il 2026, venti città italiane introdurranno nuove Zone a Traffico Limitato ambientali (ZTL) per ridurre le emissioni e migliorare la qualità dell’aria. Il progetto, chiamato “Città Pulite 2030”, è stato annunciato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica come parte dell’attuazione della Direttiva UE 2024/2881 sulla qualità dell’aria. L’obiettivo è tagliare del 40% le emissioni urbane di biossido di azoto (NO₂) e polveri sottili (PM2.5) nei prossimi cinque anni.
Le città coinvolte
Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze e Napoli saranno le prime ad adottare il nuovo modello, ma il piano include anche città di medie dimensioni come Verona, Cagliari, Bari, Perugia e Reggio Emilia. Ogni amministrazione dovrà creare una “zona verde urbana”, dove la circolazione sarà consentita solo ai veicoli meno inquinanti o elettrici. Il governo stanzierà circa 450 milioni di euro per finanziare infrastrutture di ricarica e potenziare i trasporti pubblici.
Cosa cambia per i cittadini
Le nuove ZTL ambientali saranno attive nelle ore di punta e controllate da sensori e telecamere. I cittadini che rottameranno un’auto Euro 3 o inferiore riceveranno incentivi fino a 3.000 euro per l’acquisto di mezzi elettrici, biciclette o abbonamenti annuali ai mezzi pubblici. “Non è una misura punitiva – spiega la viceministra Vannia Gava – ma un investimento per la salute e la qualità della vita urbana”.
Le criticità e le prospettive
Le associazioni dei commercianti chiedono più tempo per l’adeguamento, temendo un calo di presenze nei centri storici. Gli ambientalisti, al contrario, chiedono di accelerare: “Ogni anno l’Italia paga un prezzo altissimo in termini di vite e sanzioni”, denuncia Legambiente, ricordando le 50mila morti premature causate dallo smog. Il piano sarà presentato ufficialmente in Gazzetta Ufficiale entro dicembre e le città avranno sei mesi per presentare i propri progetti operativi.