Ultime ore per accedere al bando che sostiene imprese e professionisti con contributi fino a 200mila euro.
Gli incentivi Resto al Sud si avviano verso la chiusura definitiva: lo sportello resta aperto fino alle ore 24.00 del 14 ottobre 2025. Dopo quella data non sarà più possibile presentare le domande sul modello attuale; dal 15 ottobre entrano in vigore altre misure imprenditoriali previste dal decreto Coesione 2024. In questo articolo riportiamo dati ufficiali, scadenze, requisiti e modalità operative per chi vuole ancora beneficiare di questa misura.
Scadenza e quadro temporale
Lo stop alle nuove richieste è previsto nella notte tra il 14 e il 15 ottobre 2025: dopo le 24.00 del 14 ottobre non si potrà più accedere all’attuale versione di Resto al Sud. La Circolare DPCoe n. 37/2025, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 1° ottobre 2025, formalizza la chiusura dello sportello. Dal giorno successivo, il 15 ottobre, verranno attivate nuove misure di supporto alle imprese, in particolare Resto al Sud 2.0 e Autoimpiego Centro-Nord.

Questo arco finale è cruciale: per chi già lavora a un progetto imprenditoriale, esiste solo una finestra residua di poco tempo per ultimare la domanda e allegare tutta la documentazione. Le procedure sono digitali, tramite il portale Invitalia, e richiedono strumenti come SPID, firma digitale e PEC.
Va ricordato che nel corso degli anni il bando ha subito estensioni territoriali: se inizialmente l’incentivo era rivolto solo al Mezzogiorno, con il tempo è stato esteso anche a territori del Centro Italia colpiti da eventi sismici (116 comuni del cratere) e a isole minori marine e lacustri del Centro-Nord.
La misura di fatto termina in questa versione, ma non sparisce la politica di sostegno all’imprenditoria: con il decreto Coesione 2024 si apre una nuova fase con strumenti differenziati.
Requisiti e destinatari ammessi
Possono presentare domanda fino al 14 ottobre 2025 soggetti conformi ai seguenti criteri: età compresa tra 18 e 55 anni, residenza nei territori interessati (o trasferimento entro 60 giorni dall’esito positivo, 120 se residenti all’estero). Non devono avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata del finanziamento.
Non è ammessa la partecipazione di chi aveva già un’attività in essere alla data del 21 giugno 2017. Per le società già costituite, l’impresa deve essere nata dopo quella data; per le società che si costituiranno, la costituzione deve avvenire entro 60 giorni dall’esito positivo (120 per stranieri).
Chi opera come libero professionista non deve aver avuto partita IVA nei 12 mesi precedenti per attività analoga (stesso codice ATECO fino alla terza cifra). È escluso chi ha beneficiato di altre misure nazionali per autoimprenditorialità negli ultimi tre anni.
Le regioni interessate restano Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Per i 116 comuni del cratere sismico, la misura non prevede limiti di età.
Dal punto di vista formale, è necessario costituire o avere una società individuale, cooperativa, impresa individuale o libero professionista con sede operativa o legale nei territori validi. I soggetti non possono avere già un’azienda operante né essere titolari di rapporto indeterminato per tutto il tempo del progetto.
Importi, contributi e tipi di spesa ammessi
L’importo massimo del finanziamento varia in base al tipo di impresa: per le imprese individuali l’agevolazione massima è 60.000 euro, per le società composte da quattro soci può arrivare a 200.000 euro.
Oltre al finanziamento a titolo di prestito, è previsto un contributo a fondo perduto per la parte di costi di gestione: fino a 15.000 euro per attività individuali, e fino a 40.000 euro per società.
Le spese che possono essere finanziate includono: ristrutturazione o manutenzione straordinaria (al massimo 30% del totale), macchinari, impianti, attrezzature nuove, software, tecnologie ICT, spese di gestione (materie prime, consumabili, utenze, canoni di locazione, leasing, garanzie assicurative) fino al 20% del totale.
Non sono ammesse le spese per progettazione, promozione, consulenze e personale dipendente.
L’agevolazione consiste per il 50% in contributo a fondo perduto e per il restante 50% in finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono a carico di Invitalia.
Dal punto di vista pratico, l’erogazione avviene in due tranche: il primo SAL entro 30 giorni dalla ricezione della documentazione completa, il saldo entro 60 giorni dopo verifica e controlli. Il piano di spesa va completato entro 24 mesi dalla data di approvazione.
Se l’impresa fallisce o non riesce a rimborsare, è prevista la possibilità di richiedere una dilazione delle rate arretrate (al massimo due rate semestrali), ma il mancato rispetto del piano comporta la risoluzione del contratto e l’avvio di recupero forzoso.