Obiettivo: dimezzare PM2.5 e NO₂. L’ISPRA prepara il piano nazionale con incentivi e sanzioni per i Comuni inadempienti
Il Ministero dell’Ambiente ha avviato i lavori per recepire la nuova Direttiva UE 2024/2881, che impone agli Stati membri obiettivi vincolanti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. L’Italia dovrà tagliare del 50% le concentrazioni di PM2.5 e biossido di azoto entro il 2030, rispetto ai livelli del 2020.
Le misure previste
Il piano nazionale prevede incentivi per la mobilità elettrica, il rinnovo dei mezzi pubblici, la sostituzione degli impianti di riscaldamento obsoleti e l’ampliamento delle zone a basse emissioni. L’ISPRA e il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) saranno incaricati del monitoraggio e della verifica dei risultati.
Le Regioni in prima linea
Le Regioni dovranno aggiornare i piani di risanamento dell’aria. In Lombardia, Piemonte e Veneto sono già partiti progetti pilota per ridurre le emissioni da traffico e riscaldamento domestico.
Le critiche delle associazioni
Legambiente accoglie positivamente il piano, ma chiede “tempi certi e controlli stringenti”. In Italia, secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente, si registrano ogni anno oltre 50.000 morti premature per inquinamento atmosferico.