Bitcoin, l’ottobre che nessuno si aspettava: cosa sta succedendo davvero al prezzo?

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Ottobre 3, 2025

Il mese storicamente più favorevole a Bitcoin parte con numeri deboli: retention in calo, balene meno attive e mercato dei derivati in rosso mettono in discussione l’idea di un nuovo “Uptober”.

Storicamente ottobre è stato chiamato “Uptober”, un mese che negli ultimi dieci anni ha spesso regalato rialzi significativi al Bitcoin, con picchi come il +49% registrato nel 2017 o il +40% nel 2021. Eppure, il quadro del 2025 sembra muoversi in un’altra direzione. Con un contesto macro più fragile, il dollaro influenzato dai tagli della Federal Reserve e l’interesse istituzionale in ritirata, la principale criptovaluta mondiale affronta un avvio di mese incerto.

Le metriche on-chain e i dati di mercato mostrano infatti segnali contrastanti, che alimentano dubbi sulla possibilità di un rally autunnale. Gli indicatori presi in esame da Glassnode, CryptoQuant e Santiment raccontano un quadro meno brillante di quello che la tradizione farebbe pensare.

Retention degli holder e mercato dei derivati sotto pressione

Secondo gli ultimi dati di Glassnode, il tasso di retention dei detentori di BTC è sceso costantemente dal 14 settembre, toccando quota 80,17% a inizio ottobre, in calo di circa un punto percentuale in appena sedici giorni. Questa metrica misura la percentuale di indirizzi che mantengono saldo positivo per almeno 30 giorni consecutivi. In pratica, quanti preferiscono conservare le monete anziché venderle.

Un calo di retention riflette spesso una diminuzione di fiducia: significa che una parte crescente di investitori sta spostando Bitcoin verso gli exchange o liquidando posizioni. Questo riduce la stabilità sul lato acquisti, rendendo il prezzo più vulnerabile a oscillazioni rapide.

Bitcoin, l’ottobre che nessuno si aspettava: cosa sta succedendo davvero al prezzo? – pollnet.it

A confermare il sentiment ribassista c’è anche il Taker Buy Sell Ratio del mercato dei derivati. Secondo CryptoQuant, il dato resta sotto 1 da settimane, attestandosi a 0,95. Un valore inferiore a 1 segnala che nei futures prevale l’attività di vendita rispetto agli acquisti, spia evidente che i trader stanno coprendo rischi o puntano su un ribasso.

Finché questo rapporto non tornerà stabilmente sopra l’unità, sarà difficile vedere pressione rialzista concreta dai mercati a leva. La stagione autunnale parte quindi con segnali che non sembrano sostenere la tradizione di ottobre come mese di guadagni.

Balene meno attive e scenari di prezzo tra supporti e resistenze

Un altro dato da considerare riguarda i grandi investitori. Santiment rileva che gli indirizzi che possiedono tra 10.000 e 100.000 BTC hanno ridotto le partecipazioni di circa 50.000 monete nell’ultima settimana. La cosiddetta attività delle balene è sempre stata un fattore chiave nei rally passati: senza la loro spinta in termini di liquidità, i flussi retail rischiano di non bastare a innescare movimenti duraturi.

Al momento della pubblicazione, Bitcoin scambia intorno ai 113.968 dollari. I livelli tecnici più immediati disegnano un ventaglio piuttosto chiaro: supporto a 111.961, rischio di discesa fino a 107.557 in caso di vendite più intense, resistenza a 115.892 e possibilità di estensione verso 119.367 se dovesse tornare la domanda.

Il contesto macro e i flussi degli investitori istituzionali restano determinanti. Una ripresa dell’appetito per il rischio, favorita da eventuali stabilizzazioni delle politiche monetarie o da nuovi afflussi di capitali, potrebbe riaccendere l’interesse e restituire ossigeno alle quotazioni. Al contrario, la combinazione di retention in calo, mercato derivati ribassista e minore attività delle balene continua a pesare sull’umore degli operatori.

Ottobre si apre quindi con un equilibrio fragile. Se nei prossimi giorni non arriveranno segnali di inversione, il mese che in passato ha consacrato record storici rischia di trasformarsi in un banco di prova per la tenuta stessa della narrazione di Uptober.